Mediazione familiare: parla l’esperto

Mediazione familiare: parla l’esperto

Chi è il mediatore familiare?
Il mediatore familiare è una figura professionale, che, con una formazione specifica, gestisce un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari. La mediazione familiare si basa sul riconoscimento della capacità di ognuno di uscire dallo schema difensivo e/o aggressivo in cui si è ingabbiato per arrivare comprendere i bisogni dell’altro e ad accoglierli in sintonia con i propri. Ed è su tale potenzialità dell’essere umano che essa si basa per la gestione delle situazioni in cui i le parti non riescono autonomamente ad attivare le loro naturali capacità di mediazione, proprio per il livello di escalation cui il conflitto è giunto.
Tale percorso, sfrutta il potenziale positivo della condizione conflittuale: il conflitto non è statico ma è un fenomeno inaspettato e dinamico nel quale i genitori, le coppie, le parti del conflitto si spostano da una posizione all’altra, da una posizione debole ad una forte, e diventano più tranquilli, sinceri, sicuri, eloquenti e risoluti, passano dalla debolezza alla forza (empowerment), dall’egocentrismo alla comprensione dell’altro (recognition); la crisi affettiva, potrà trasformarsi da catastrofico fallimento ad occasione di crescita ed evoluzione personale.
Il mediatore, equi-vicino e terzo rispetto alle parti, rispecchia la sofferenza delle parti coinvolte nella disputa per permettere un cambiamento della loro relazione, li comprende ma non si sostituisce a loro. Egli, ascoltando empaticamente le parti e favorendo il loro reciproco ascolto empatico, fa si che non vengano eluse le sofferenze di ciscuno, ma che siano aiutate ad affrontarle senza essere censurati e giudicati, né tenterà di fornire interpretazioni particolari ai loro vissuti e comportamenti.

Quali sono vantaggi della mediazione familiare?
Tale percorso permette alle parti di vivere costruttivamente le loro conflittualità, e di riorganizzare la loro vita ritrovando benessere e serenità. I genitori saranno tali per sempre, anche se non potranno più essere coppia; anche le famiglie in difficoltà, potranno imparare e godere una gestione costruttiva e serena dei rapporti, anche grazie ad un nuovo modalità di comunicare. I “mediati” potranno così interrogarsi e mettersi in discussione, cambieranno prospettiva, approderanno a letture diverse del proprio e dell’altrui comportamento, potranno mettere in gioco le proprie responsabilità educative, liberandosi dalla condizione penalizzante di adulti irresponsabili.
In particolare, i partners potranno valorizzare le proprie funzioni genitoriali ed i figli trovare un luogo di ascolto e di accoglimento delle proprie istanze emotive. Attraverso la mediazione familiare, le relazioni familiari saranno trasformate e non spezzate: sarà possibile guardare al futuro con una prospettiva più positiva e ricca di speranza.

In quali casi è possibile applicare la mediazione familiare?
E’ possibile intraprendere un percorso in mediazione familiare per le coppie che abbiano deciso di separarsi o di divorziare, per quelle che si siano già separate e debbano rivedere i loro rapporti patrimoniali, sul mantenimento o sull’affidamento dei figli nell’ottica di imparare a comunicare in maniera costruttiva ed efficace (non è mai tardi!) sia per le coppie che non sanno se farlo. La mediazione familiare è adatta e auspicabile anche per le famiglie che stanno vivendo problematiche che non riescono a gestire e a superare autonomamente (mediazione coniugale) ma hanno bisogno di un aiuto che le supporti nella nuova definizione di un assetto familiare sereno. Inoltre, tale percorso si rivolge ai rapporti tra rami parentali (nonni/nipoti, genitori /figli, ecc.).

Quali soggetti si possono avvalere di un mediatore familiare? Anche i minori posso chiedere l’intervento di un mediatore familiare?

Tutti coloro che abbiano difficoltà familiari possono chiedere il supporto di un mediatore familiare, anche un minore.

Quanto dura la mediazione familiare?
La mediazione familiare prevede diversi incontri, orientativamente uno per ogni settimana, tanti quanti siano necessari a gestire e a superare costruttivamente e serenamente le problematiche familiari. Il primo incontro ha natura informativa e si rivela utile per spiegare chi sia la figura del mediatore familiare, la sua terzieta, imparzialità ed equivicinanza rispetto alle parti, l’assenza di ogni qualsivoglia giudizio da parte sua, e il dovere di segretezza delle parti e del mediatore (che non potrà mai essere chiamato a testimoniare in un eventuale procedimento giudiziario) rispetto ai contenuti degli incontri.

E’ possibile interrompere il percorso di mediazione intrapreso?
Certo, in ogni momento del percorso. Inoltre, la fase informativa è utile per determinarsi ad affrontare o meno il percorso della mediazione familiare.

In quale settore del diritto di famiglia ha ricevuto maggiori richieste in veste di mediatore familiare?
Nelle separazioni, nei divorzi, nella gestione dell’affidamento dei minori e in relativa agli aspetti patrimoniali e/o al mantenimento.

Teresa Laviola
In www.diritto24.ilsole24ore.com